top of page

La devozione

 

Normalmente si ha l’abitudine di pensare e considerare i santi come figure eccezionali dotati di doni soprannaturali e capaci di virtù che non possono far parte dell’uomo comune, ma soprattutto come quelle figure la cui forma di vita è molto distante da quella quotidiana. Responsabilità non indifferente nella formazione di tale pregiudizio è di una certa agiografia che troppo spesso ci ha raffigurato i santi in maniera romanticamente irrazionali. Ma la santità non ha niente di alieno, o tanto meno di antitetico, alla pienezza della natura umana. Essa è possibile e la storia della Chiesa ci dimostra la sua possibilità, per non dire necessità, in quanto risponde alle esigenze più profonde dell’essere uomo.

L’insegnamento più sostanziale e prezioso in proposito ci viene proprio da San Tommaso Moro, cioè da quell’uomo che ha realizzato, forse più di tutti nella storia, nel modo più completo la propria personalità, valorizzandone tutte le doti anche di ordine puramente terreno ed aprendola ad apprezzare tutti i valori positivi che la vita gli offriva (cfr. Marialisa Bertagnoni, Introduzione a “Preghiere della Torre”).

In questa sezione del sito vogliamo raccontare la storia di alcune figure di uomini e donne che per generare e alimentare nel loro cuore le autentiche virtù cristiane non hanno avuto il timore di guardare ai santi come alla fonte e al motore della loro santità personale. Vogliamo presentare una galleria di uomini e donne che della devozione a San Tommaso Moro hanno fatto la loro ricerca spirituale più viva ed autentica.

Non si tratta di mettere in evidenza una sorta di dipendenza spirituale verso il nostro Santo per poterne esaltare maggiormente le virtù, quanto scoprire quali aspetti della spiritualità del Santo inglese siano stati privilegiati nella ricerca spirituale di quegli uomini e quelle donne che poi hanno raggiunto le vette della santità. Così facendo avremo in nostro possesso un patrimonio di informazioni dottrinali circa la natura della santità e, non solo della possibilità, ma soprattutto della necessità della imitazione dei santi, consapevoli che avere come modello un santo nella propria vita significa avere una guida per seguire Cristo.

Dice un padre della chiesa che se si accende una fiaccola, la fiamma si propaga a tutte le lucerne vicine: la prima luce non diminuisce,pur distribuendosi in eguale misurata le lucerne che s’illuminano perché ne sono partecipi (Gregorio di Nissa, La verginità). Allo stesso modo la nobiltà della vita di un santo si trasmette da colui che l’ha saputa realizzare ai suoi vicini: è vero il detto profetico,secondo il quale chi vive con un uomo santo, irreprensibile ed eletto diventa come lui (cfr. Sal. 17,26-27).

Guardare perciò al passato non significa fuggire il presente o rinunciare al futuro, ma cogliere nella memoria storica del cristianesimo tutti quegli elementi tradizionali che in quanto tali non sono soltanto propri e specifici di una determinata epoca, ma sono validi nel tempo e, di conseguenza, atemporali.

Se la santità è il valore più alto della nostra religione e, quindi, la meta a cui anela ogni cristiano, la santità è un valore tradizionale perché si fonda sul modello fondamentale che è la santità di Cristo e su quello derivato che è la santità della chiesa.

Beatificazione
Petizione del Card. Newman
Decreto di Leone XIII
Santificazione

Notizie

22 giugno 2014 Memoria liturgica di San Thomas More

I santi e Thomas More
Patrono dei politici
Venerabile Andrea Beltrami
San Pio da Pietrelcina
Joseph Mayr Nusser
Conferenza di presentazione
Immagini della giornata

Sir Thomas More

Il primato della verità sul potere

bottom of page